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Litcamp 1 – Il tempo delle scuse

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Saranno anche stufi marci di sentirselo ripetere, ma va ridetto: Effe, Arsenio, Petarda, Elena e Vittorio hanno dato a tutti la sensazione di essere attesi, benvenuti e sensati. Impagabili.

Detto questo, due rapidi mea culpa, delle scuse insomma, sia a Effe che a Torino tutta. Le ragioni sono sostanzialmente due: a Torino devo delle scuse per avere lasciato le scarpe da tennis sul davanzale e avere provocato la morte di 52 piccioni e il coma alla comitiva di alpini bresciani che stava nel mio stesso hotel (chi parla di coma etilico mente sapendo di mentire…). A Effe, perché nel mio infervoro nel sostenere le ragioni del racconto e del raccontare, ho dimenticato che se la letteratura e gli scrittori avessero bisogno della mia difesa d’ufficio, l’una e gli altri sarebbero davvero alla frutta.


Elenco dei motivi per cui la considero una giornata regalo: avere contemplato per tutta la
cena la nuca di questa signora, troppo educata per cambiare tavolo, avere parlato a lungo e con piacere con riccionascosto (che se non era per lei neanche pranzavo), avere bruciato sul tempo Gilgamesh che non è riuscito a filmare la chiusa enfatica, avere riso fino alle lacrime a causa della mamma del poeta, l’anatomia del cane di Strelnik, avere appreso da Leonardo l’importanza di Scazza nel panorama letterario del novecento, avere condiviso alcune idee sostanziose con Matteo Fantuzzi (che se mi manda una mail è meglio, ché sono troppo imbranato per trovare la sua), avere fatto più e più figure di m. con Rita Bonomo e Luigi Carrino (cui rinnovo le mie scuse), avere apprezzato la pazienza buddista di Remo Bassini nel sentirsi dire cose che sapeva già dal ’73, avere fatto la conoscenza della Signora Effe (D) che secondo me è più paziente di Remo Bassini, avere visto Elena Franco al lavoro, che neanche un reporter di guerra fa tanta fatica, avere scambiato mail postume con Enrico Scarsi, cui devo un ringraziamento per alcune foto che non so quando riuscirò a rendere visibili, avere ascoltato le colte e condivisibili dissertazioni di FForlani, un falloso (due parole e una gamba tesa) dandy comunista, avere avuto un infervoro (e due) a casa di Robin Good, avere ascoltato con passione la passione di Silvana.

Il resto che volevo dire lo metto appena mi torna in mente.

per esempio loro, che non mi hanno spernacchiato nemmeno una volta pur presenziando all’infervoro.

Qui sotto l’infervoro 2

la persona che interviene in diretta è Valerio Fiandra che ha appena pubblicato questo video.
La telefonata successiva me lo ha fatto apprezzare ancora di più. Grazie Valerio.



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